Museo della Scienza: vince il progetto Science Forest. Aprirà nel 2027
Scoperte scientifiche, natura ed esperimenti che hanno cambiato il destino dell’umanità. Tutto questo integrato con la vita quotidiana dei cittadini all’interno del tessuto urbano, anzi nel cuore: al Flaminio. E’ il progetto Science Forest di Adat Studio, realtà romana con esperienza internazionale, vincitore del bando per il Museo della Scienza da realizzare all’interno delle ex caserme Guido Reni, lanciato nel novembre scorso dall’assessorato all’ Urbanistica.
Il percorso espositivo interno correrà lungo un cammino affacciato su un rigoglioso giardino coperto con migliaia di specie botaniche provenienti da tutto il mondo e alcuni elementi dell’edificio esistente saranno conservati e riutilizzati con interventi mirati, come il mantenimento della facciata in muratura, mentre le strutture interne in calcestruzzo saranno demolite e completamente riciclate.
L’integrazione natura-città è stata tra gli aspetti che hanno portato i candidati romani alla vittoria, come si evince dalle motivazioni della giuria: «Il progetto valorizza l’intorno urbano e il manufatto sul quale interviene, aggiungendo nuove qualità al quartiere. Il museo propone un grande spazio aperto al pubblico, che è contemporaneamente una piazza coperta e uno spazio domestico da frequentare anche durante gli orari di chiusura. L’incontro tra natura e scienza è esplicito e ben interpretato».
«L’ idea era quella di dare una casa alla scienza — ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri ieri durante la proclamazione del vincitore — siamo partiti da un lavoro fatto a monte con l’obiettivo di valorizzare non solo il nostro patrimonio di ricerca ma anche l ’ampia documentazione scientifica dei secoli passati, che nessun’ altra città al mondo possiede. »
L’inaugurazione del Museo della Scienza è prevista per il 2028 «ma noi – ha detto Gualtieri – vogliamo fare meglio e inaugurarlo a inizio del 2027».
Gli ambienti del piano terra saranno accessibili a tutti e, secondo l’intenzione dei progettisti, renderanno il museo anche un polo per lo svago, lo studio e il dibattito con una galleria espositiva per allestimenti speciali e incontri dedicati alla scienza. Al centro, circondato da vetrate, il parco aperto alla città, il foyer a doppia altezza, la caffetteria, il bookshop e il ristorante su via Guido Reni. Il mezzanino accoglierà invece le sale per la ricerca e la direzione del museo. Al piano terra, il corpo sud sarà dedicato alla galleria on-demand con spazi dalle diverse proporzioni e altezze e, al di sopra della quota della struttura, una nuova terrazza per le esposizioni all’aperto.
All’ultimo piano infine, troveranno posto delle capsule di diverse geometrie e dimensioni sospese sul parco e connesse tra loro da corridoi vetrati.
Per l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia si tratta di «un risultato importante in quel quadrante perché si sono sbloccate situazioni ferme da decenni, come per il Borghetto Flaminio che sarà assegnato alla Sapienza». L’investimento messo in campo per la realizzazione dell’opera ammonta a circa 75 milioni e appena terminate le verifiche amministrative, il progetto vincitore sarà approvato dalla Giunta in autunno. L’obiettivo è affidare ad Adat Studio la presentazione del progetto definitivo entro fine anno per poter indire la conferenza dei servizi entro l’estate 2024 e, al termine, procedere all’affidamento del progetto esecutivo e alla gara di appalto. Se tutte le tempistiche saranno rispettate, i lavori dovrebbero iniziare entro il 2025.