E se Roma avesse anche una barriera corallina di rara bellezza?
Altro che cinghiali, a Roma si possono vedere anche cavallucci marini. Non certo in pieno centro. A 4 miglia nautiche dalla costa della capitale, precisamente dai Cancelli di Castelporziano.
Qui c’è una sorta di paradiso terrestre, un ecosistema raro e fragile dove si possono scorgere non solo molti delfini ma una vera e propria prateria di gorgonie che non ha nulla da invidiare alle mete esotiche tanto apprezzare dagli appassionati di subacquea. La chiamano “l’isola che non c’è” questo scrigno di biodiversità dove, da ammirare, non ci sono soltanto le gorgonie rosse. Anche la fauna marina è ricca.
Lo spiega Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura, l’ente regionale che che gestisce la riserva marina. “Lì, ad ogni immersione, è facile imbattersi in specie come l’aquila di mare o la cernia dorata. Poi ovviamente ci sono anche le stelle marine ed i cavallucci marini”.
Ma per apprezzare questo “paradiso marino” occorre scendere ad almeno 16 metri di profondità quindi occorre avere un patentino di primo livello e di conseguenza sono immersioni che si fanno con esperti di diving.
La riserva coincide con le cosiddette secche di Tor Paterno. Alle meraviglie che queste riservano nelle proprie profondità, si devono sommare quelle che regala in superficie. Sopra il pelo dell’acqua, invece, non è raro individuare la presenza dei delfini e, recentemente, è stata documentata con degli scatti fotografici anche quella dei tonni. Tutto questo a poche miglia dalla costa, nel mare di Roma. Un risultato che è reso possibile proprio dalla presenza di una riserva marina, che ha la funzione di difendere e valorizzare la biodiversità di quel tratto di mare.
In tema di valorizzazione, vale la pena ricordare il protocollo d’intesa sottoscritto da RomaNatura con l’associazione di promozione sociale Sotto al mare. Grazie a questo accordo nel 2019 è stato avviato il progetto di ricerca “Catturati in FOTo” nell’ambito del quale sono state effettuate 100 uscite, 422 ore di monitoraggio e percorse oltre 2405 miglia nautiche. Durante queste uscite, come già documentato in passato, sono stati realizzati anche 36 avvistamenti di mammiferi marini. Nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di tursiopi (Tursiops truncatus) ma, nel mare di Roma, sono stati ripresi anche esemplari di Stenella (Stenella coeruleoalba).