Setta dei romani estinti, duemila anni di storia a teatro
Una messa in scena dedicata all’arte romana e all’impegno civile: canzoni, monologhi, aneddoti e video per unire tutte le generazioni. E’ quanto si potrà vedere sabato 27 maggio al Teatro di Roma. Lo spettacolo ideato da Fabrizio Gastone Giannini, attore, regista e insegnante di recitazione, è un susseguirsi di racconti e battute, gag e aneddoti dedicati alla romanità dall’epoca dell‘Impero a oggi.
Con interpretazioni di attori e imprenditori saranno messi a confronto personaggi come Aldo Fabrizi in dialogo con Ottaviano Augusto e Gabriella Ferri. Un’idea di squadra tutta romana che mette insieme Califano, Scipione l’africano e Ciceruacchio. La «Setta dei romani estinti» nasce per promuovere una romanità attiva attraverso la quale far rivivere donne e uomini che hanno portato in alto il nome di Roma. Tra canzoni, racconti e comicità gli artisti racconteranno la loro visione della città più bella del mondo. La serata devolverà gli incassi in beneficienza al Policlinico Umberto I, per aiutare con macchinari e attrezzature ai reparti.
«L’anno scorso – racconta Fabrizio Gastone Giannini – ho chiesto ad una mia allieva di recitare come se fosse in un film di Alberto Sordi, ma la ragazza non mi ha saputo rispondere perché non lo conosceva. Lo stesso giorno mio figlio Adriano è tornato da scuola sconvolto: i suoi compagni di classe non sapevano nulla della loro città, i 7 colli , i 7 Re, nulla. Anzi pensavano che Nerone fosse un influencer. Da Giulio Cesare ad Alberto Sordi, 2000 anni di storia rischiano di essere dimenticati o stravolti dalle menzogne del web. Per questo è necessaria La Setta dei romani estinti».