Da Termini a Ostia Lido in arrivo quattro nuovi dormitori per senzatetto

 

Quattro lotti per quattro dormitori da realizzare nei pressi delle stazioni di Termini, Tiburtina, Casilina e metro Ostia Lido. E’ quanto contenuto in un bando emanato dal commissario Tronca, scaduto il 15 giugno, che affiderà un nuovo servizio di accoglienza a bassa soglia rivolto ai senza tetto della Capitale. Con un importo di gara di circa sei milioni di euro per due anni, verranno garantiti 400 posti (la metà intorno a Termini) per altrettanti soggetti fragili che ogni notte affollano gli spazi coperti e riparati degli scali ferroviari.

I partecipanti al bando, organismi del terzo settore con esperienza pregressa nel campo, dovranno proporre una struttura dove effettuare il servizio che sia “in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia edilizia, igienico-sanitaria, di prevenzione incendi, sulle condizioni di sicurezza degli impianti, sulle barriere architettoniche, sulla prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro”. Nel capitolato di gara poi, si specifica come “le sedi d’erogazione delle prestazioni inerenti al servizio di accoglienza notturna devono essere organizzate in modo da garantire un’ordinata e civile convivenza sia all’interno del servizio sia con la cittadinanza residente”. Ma non mancano voci polemiche.

“E’ inaccettabile che l’amministrazione capitolina, non contenta dei danni causati dalle giunte precedenti e dal coinvolgimento di Mafia Capitale nella gestione dei fondi a disposizione per le politiche sociali, emani un bando di gara per l’accoglienza in dormitori dei senza tetto laddove già esiste una grossa concentrazione del disagio e del malessere costituendo dei veri e propri ghetti di povertà”. A scagliarsi contro l’appalto è il consigliere regionale Fabrizio Santori (Fratelli d’Italia).

“La degenerazione e il degrado che dilagano nella Capitale, dal centro storico alle periferie, sono purtroppo il biglietto da visita con cui ci presentiamo ormai da anni ai turisti e che rende impossibile la vita ai romani stessi. Lo stato di abbandono in cui versano le strade di Roma, allestite ad accampamenti, sono l’immagine emblematica di uno sfacelo totale che passa attraverso usanze nostrane d’accoglienza di profughi, clandestini, nomadi e senzatetto, che non hanno uguali in altri paesi europei. E’ evidente – conclude il consigliere – che le file di camper riferibili alle associazioni di volontariato o le numerose tendopoli in strada da anni, arrecano un grave danno in termini di decoro urbano alla città e contribuiscono a peggiorare ulteriormente una situazione già compromessa in aree in cui il degrado fa da padrone”.

In collaborazione con: romatoday